ZANICA – MOSTRA “GIOPPINO, BARACCA E BURATTINI”

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ZANICA - MOSTRA "GIOPPINO, BARACCA E BURATTINI"

 

Testo: Mario Colombo
Foto: Mario Colombo

 

Nei mesi di giugno e luglio 2015 è stata allestita la mostra GIOPPINO, BARACCA E BURATTINI, che ci porta nel fantastico mondo di Gioppino e delle maschere bergamasche attraverso l’esposizione di oggetti di collezione, burattini, copioni, scenari, documenti e tante particolari curiosità.

 

PROFILO DI GIOPPINO

Chi è Gioppino?

Gioppino è il personaggio più rappresentativo della tradizione popolare bergamasca ed è il protagonista assoluto del teatro bergamasco dei burattini (tant’è vero che, nella bergamasca, i burattini sono chiamati anche “gioppini”).
Da dove proviene il nome Gioppino?

Gioppino, in bergamasco Giopì (pronuncia “Giupì”), è la forma abbreviata di Giuseppino.
Quando è nato Gioppino?

La prima testimonianza scritta della sua esistenza si trova in una poesia di Pietro Ruggeri da Stabello intitolata “La Baraca del Bataja” e pubblicata nel 1836 nella quale si legge:
“Èco di büratì la gran filéna,
composta de Giopì e de Bortolì…”
Il burattinaio Battaglia (Bataja) tenne le sue rappresentazioni in Piazza Vecchia, in Città Alta a Bergamo, dal 1820 al 1834, ma è probabile che Gioppino esistesse già molto tempo prima di allora.
Dove è nato Gioppino?

Qui non ci sono dubbi. Tutti son concordi nel ritenere che Gioppino sia nativo di Zanica (Sanga in bergamasco).
Com’è Gioppino?

Fisicamente Gioppino ha una corporatura tozza e robusta, un viso rubicondo e gioioso e tre enormi gozzi che gli ornano il collo. Solitamente indossa un abito di grosso panno verde orlato di rosso, un cappello “alla contadinesca” dello stesso colore, calzettoni a righe orizzontali bianche e rosse e scarponi. Ha un carattere docile e bonario, ma non esita ad intervenire col suo bastone quando si tratta di difendere i più deboli o di mettere a tacere i prepotenti. E’ rozzo nei modi e poco istruito, ma astuto e ricco di saggezza popolare. Ama la buona tavola (“polènta e osèi”, salame, cotechini) e soprattutto il buon vino.
Perché Gioppino ha tre gozzi?

Nei tempi passati il fenomeno dei gozzi era piuttosto diffuso sia nella bergamasca che in altre zone d’Italia. L’alimentazione povera e la mancanza di sali di iodio nelle acque di questi luoghi causavano disfunzioni alla tiroide, per cui questa ghiandola, situata nella parte anteriore del collo, si ingrossava a volte in modo davvero vistoso e in qualche caso formava anche un doppio gozzo. Gioppino, essendo una persona speciale, di gozzi ne ha addirittura tre.
Com’è composta la famiglia di Gioppino?

I genitori di Gioppino sono Bórtol Söcalónga e Maria Scatoléra. Gioppino è sposato con la Margì e ha un figlio, il Bortolì de Sanga, detto anche Pissambraga. Pare anche che Gioppino avesse un fratello di nome Giacomì, mentre i suoi nonni materni sono Bernardo e Bernarda.
Quali personaggi fanno parte del mondo di Gioppino?

Nel teatro dei burattini Gioppino ha a che fare con un’infinità di personaggi più o meno noti: Arlecchino e Brighella (anch’essi di origini bergamasche), Meneghino, Pantalone, Colombina, Pulcinella e altre maschere; inoltre personaggi realmente esistiti come Paci Paciana (il brigante buono della Val Brembana) o Garibaldi; e poi tutta una serie di re, regine, principesse, sultani, diavoli, mostri… Insomma Gioppino è un personaggio “universale” e si trova a suo agio in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo e con qualsiasi persona.
Gioppino è realmente esistito?

Il personaggio, così come oggi noi lo conosciamo, è sicuramente frutto della fantasia di qualche burattinaio. È però molto probabile che l’inventore di Gioppino si sia ispirato a un persona, fornita di gozzi mastodontici, realmente esistita.
È vero che gli abitanti di Zanica si vergognano di Gioppino?

In passato gli zanichesi non gradivano affatto di essere compaesani di Gioppino, perché consideravano soltanto le sue caratteristiche negative, e se ne vergognavano. Anche oggi, purtroppo, quando a Zanica succede qualcosa di assurdo, si usa dire: “Siamo proprio nel paese di Gioppino!”, ma è solo un modo di dire, una frase fatta. Gli zanichesi sanno benissimo che Gioppino è tutt’altro che stupido e non se ne vergognano più.
Perché si dice che a Zanica sia pericoloso guardare il campanile?

Perché una volta gli abitanti dei paesi vicini, per canzonare gli zanichesi, si fermavano nella piazza di Zanica e, fingendo di guardare la punta del campanile, mettevano bene in vista il collo per alludere ai gozzi di Gioppino e far chiaramente vedere che loro i gozzi non li avevano. Ciò faceva imbestialire gli zanichesi e spesso la faccenda finiva a botte.
Oggigiorno, però, guardando il campanile non si corre più questo rischio. Provare per credere e… tanti auguri.

 

Se volete avere tutte le notizie aggiornate su Gioppino andate sul sito: www.olgiopidesanga.it

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