OSIO SOTTO

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OSIO SOTTO

Testo: Mario Colombo
Foto: Ciro Santoro

Osio Sotto (Ös de Sóta in dialetto bergamasco, è un comune di 11.900 abitanti. Osio Sotto si colloca a 11 km a sud-ovest di Bergamo, sulla sponda orientale del fiume Brembo. Il paese si trova in una posizione strategica nella provincia bergamasca, poiché si trova a metà strada tra i due centri più importanti della zona, Bergamo e Treviglio. La storia del paese è strettamente legata con quella del vicino comune di Osio Sopra, con il quale ha condiviso gran parte delle proprie vicende storiche.

I primi insediamenti si verificarono in epoca romana, quando sul territorio era presente un’importante via di comunicazione che partiva dalla città di Milano e, passando dal ‘’Ponte corvo’’ in località di Marne, giungeva fino a Bergamo. Nel capoluogo l’ultimo tratto di questa strada era chiamato appunto via Osio, fatto che ribadiva l’importanza del borgo osiense.
In questo periodo ad Osio si verificò un’importante opera di centuriazione, con la quale si ebbe un primo sviluppo urbanistico del pagus, in cui ricoprì grande importanza la famiglia patrizia della gens Otia (o gens Oxia), da cui poi ebbe origine il toponimo.
Con la fine dell’impero romano il territorio cominciò a spopolarsi in seguito alle invasioni barbariche, che lo resero insicuro e pericoloso. Soltanto l’arrivo dei Longobardi stabilizzò la situazione, che conobbe un ulteriore sviluppo con il successivo avvento dei Franchi.
Ed è in questo periodo storico che appaiono i primi documenti scritti che attestano l’esistenza di Osio, menzionato in atti del X secolo.
Inizialmente affidato in gestione alla diocesi di Bergamo, il territorio fu presto al centro delle mire espansionistiche delle famiglie più in vista, tanto da rendere obbligatoria la costruzione di un castello a scopi difensivi, in cui la popolazione poteva rifugiarsi in caso di attacco. Nel mezzo di queste lotte di fazione tra guelfi e ghibellini, Osio subì una serie di incursioni, dovute alla sempre maggiore importanza che il centro andava assumendo, anche per via delle attività estrattive di salnitro ( o nitrato di potassio), che veniva utilizzato nella produzione della polvere da sparo in quell’epoca. Sono documentati scontri tra le opposte fazioni nel 1229, anche se il massimo livello di recrudescenza del fenomeno si ebbe negli anni compresi tra il 1405 ed il 1407.
La situazione si tranquillizzò quando, nel 1427, Osio entrò a fare parte della Repubblica di Venezia. Questa emanò una serie di decreti volti a migliorare le condizioni sociali ed economiche dei propri domini, permettendo un rapido sviluppo economico trainato dall’agricoltura e dall’allevamento. I secoli successivi non videro più accadere episodi di rilievo ad Osio, che seguì le sorti politiche del resto della provincia, fino ai giorni nostri.
Nel primo decennio del XX secolo, in località Rasica, situata sul confine con Osio Sopra, si sviluppò un piccolo aeroporto che tuttavia ebbe vita breve, dal momento che qualche anno più tardi venne sostituito da quello sito ad Orio al Serio e tutt’ora operante.
Soltanto a partire dalla seconda metà del XX secolo il territorio fu interessato da un progressivo abbandono delle attività rurali, sostituite da un notevole incremento industriale.
In ambito religioso il principale edificio è la chiesa parrocchiale di San Zenone. Edificata nel corso del XII secolo e riedificata a metà del XIII secolo in stile barocco, presenta un’imponente facciata progettata da Antonio Maria Pirovano ed un campanile in cotto a vista. All’interno presenta numerose opere, tra le quali spiccano le statue marmoree, i dipinti di Federico Ferrari, di Giovanni Raggi e di Gioacchino Manzoni, nonché un organo di produzione Serassi.
A fianco si trova la piccola chiesa dell’Addolorata, risalente al XIV secolo ed edificata in luogo dell’area della parrocchiale un tempo adibita a sepolture.
Molto interessante è anche la chiesa di San Donato, risalente ad un periodo compreso tra il XIV ed il XV secolo. Tuttavia il momento di maggior importanza per questo edificio fu nel XVII secolo quando, nel mezzo dell’ondata di peste di manzoniana memoria, gli abitanti si affidarono a San Donato ricevendo la liberazione dal morbo. Soltanto nel corso del XX secolo il santuario fu ampliato, assumendo le forme attuali.
Nel quartiere Giardino, il più popoloso della cittadina con oltre duemila abitanti, si trovano sia la chiesetta di San Carlo Borromeo, eretta nel 1617, che l’adiacente palazzo Olmo.
Infine è opportuno ricordare anche villa Alborghetti, elegante edificio costruito dall’omonima famiglia nel XVII secolo con un bel giardino, ed il bosco dell’Itala, ricco patrimonio naturalistico.
A nord del territorio comunale, a ridosso del fiume Brembo, vi è un’ampia area verde che rientra nel Parco del Brembo. Un «oasi» naturale da riportare ai suoi tratti originari e da tramutare in scudo di fronte all’alta densità abitativa e industriale della zona a est e ovest del basso corso del fiume.

MAPPA DI OSIO SOTTO

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