CASTELLO DI PAGAZZANO

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CASTELLO DI PAGAZZANO

Testo: Mario Colombo
Foto: Mario Colombo

 

L’attuale struttura risale all’inizio del XIV secolo, quando venne edificata in luogo di una precedente costruzione difensiva che avrebbe dovuto sorgere nei pressi della chiesa dedicata ai santi Nazario e Celso. Era consuetudine infatti, che le fortificazioni altomedioevali della pianura bergamasca venissero costruite a fianco di edifici sacri, allora al centro della vita popolare. E, come gran parte dei castelli di quel periodo, venne abbandonato e riposizionato poco distante tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo nella prima area edificabile ai margini del centro abitato.

La necessità di un castello difensivo era dovuta alla forte instabilità politica del periodo: dapprima assegnato ai conti di Bergamo nell’XI secolo passò a Milano dopo la pace di Costanza, unitamente agli altri castelli della Gera d’Adda. Il dominio nella città milanese venne esercitato prima dai Torriani e, dopo numerose lotte, dai Visconti. Furono proprio questi ultimi ad edificare il nuovo castello durante la reggenza di Giovanni, alla morte del quale (1354) subentrò Bernabò. Di quel periodo risale una lapide all’interno del maniero che ricorda un ricevimento (forse il primo nella nuova struttura) in onore di Filippo Borromeo avvenuto nell’anno 1355. La tradizione vuole inoltre che nelle stanze dell’edificio dimorò per qualche tempo il poeta Francesco Petrarca. Nel corso del XV secolo Gian Galeazzo Visconti diede il castello prima a Bertolino Zamboni di Cremona, poi alla famiglia Suardi. Con l’insediamento di Filippo Maria Visconti il castello tornò alla famiglia cremonese degli Zamboni, che ne mantennero il possesso fino al 1428, anno in cui i territori vennero acquisiti dalla Repubblica di Venezia. In quegli anni il maniero venne affidato prima a Sagramoro, appartenente al ramo di Brignano dei Visconti, e poi a Francesco de’Isacchi di Treviglio. Nel 1477 il castello di Pagazzano venne nuovamente assegnato al ramo brignanese dei Visconti. Questa famiglia mantenne il controllo dell’edificio anche quando, con la costruzione del fosso bergamasco ritornò sotto l’influenza di Milano. Nel 1551 il castello di Pagazzano passò a Galeazzo Visconti, arciprete del paese, il quale intraprese una serie di modifiche che lo avvicinarono ad una dimora signorile: nel lato sud vennero distrutte le due torri e tutta la merlatura, mentre il lato nord (quello rivolto verso il confine con la Repubblica di Venezia) venne lasciato integro nelle sue funzioni difensive. Nel 1657 morì senza eredi l’ultimo dei discendenti del ramo brignanese dei Visconti, dopodiché il castello passò alla famiglia milanese dei Bigli. Questi fecero ulteriori opere di rimodernamento, tra cui la costruzione di un loggiato e di una scalinata a ventaglio, nonché numerose decorazioni. Nel 1828 la marchesa Fulvia Bigli lasciò il castello in eredità al marchese Paolo Crivelli, appartenente al casato del marito, la cui famiglia utilizzò la struttura come azienda agricola, mantenendone la proprietà fino al 1968. Da allora vi subentrarono altri proprietari fino a quando, nel 1999 il castello venne acquistato dal comune di Pagazzano.

Di notevole aspetto, il castello presenta una pianta a sezione quadrata circondata da un fossato difensivo ancora oggi adacquato, unico esempio in tutta la bergamasca. La cinta muraria, perfettamente conservata, presenta una cortina esterna in laterizio e due torri (delle quattro originali), agli angoli del lato rivolto a nord, che possiedono arciere e fori circolari per le armi di allora, quali bombardelle e colubrine. Svetta inoltre il mastio che, dotato di beccatelli lunghi e stretti e di saracinesca ed argano, è posto a protezione dell’ingresso, a cui si accedeva tramite un ponte levatoio principale ed uno pedonale. Se l’esterno ha conservato la fisionomia di costruzione difensiva, l’interno ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli, trasformandosi prima in dimora signorile poi in villa padronale. Al riguardo si possono trovare affreschi cinquecenteschi che affiorano sotto riquadrature settecentesche, nonché le numerose aggiunte, tra cui il loggiato e la scalinata. All’interno della villa è rimasto, come testimonianza dei fasti passati, un camino che conserva scolpito lo stemma dei Visconti. Mentre subito dopo l’ingresso si può ammirare un maestoso torchio per uva datato 1736.
Interessante anche il Museo della Civiltà Contadina, che offre ai visitatori uno spaccato del nostro passato.

Giorni ed orari di apertura
1°e 3° Domenica di ogni mese, dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 18,30
Orario visite guidate (gruppi massimo 25 persone)
Mattino: 9,45 – 10,15 – 10,45 – 11,15
Pomeriggio: 14,14 – 14,45 – 15,15 – 15,45 – 16,15 – 16,45 – 17,15

Chiusura dal 7 gennaio al 28 febbraio

- Visite guidate per gruppi precostituiti su prenotazione
- Per l’apertura feriale è necessario prenotare la visita (minimo 50 persone)
- Apertura per servizi fotografici matrimoni
- Per i suddetto servizi si richiede la prenotazione almeno 20 giorni prima (oltre late termine non è assicurato il servizio)
- Non sono ammesse visite non guidate
E inclusa la visita al Museo della Civiltà Contadina, testimonianza del nostro passato.

Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio comunale: tel. 0363.814629
Gruppo Civiltà Contadina: Tel. 340.6984460

www.castellodipagazzano.it

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